Analisi dei percentili di crescita
Per la diagnosi di obesità nel bambino non si fa riferimento come nell'adulto alle classi di IMC (Indice di Massa Corporea kg/m2: 25-30 sovrappeso, > 30 obesità) in quanto, a seconda dell'età, ci sono delle fisiologiche variazioni dell'adiposità da tenere in considerazione. La valutazione viene dunque eseguita utilizzando tabelle con parametri di crescita di riferimento espresse in percentili (a seconda dei paesi i centili di riferimento cambiano). Solo dal 1997 (Luciano A. et al, Eur J Clin Nutr) esistono tabelle di percentili di IMC specifiche italiane, nate dall'esigenza di valutare i bambini con i riferimenti della nostra popolazione. Nel 2000 sono state pubblicate le prime tabelle di riferimento internazionali (Cole et al, Bmj): l'esigenza di valutare e confrontare il fenomeno obesità infantile nei vari paesi non poteva infatti essere soddisfatta per l'assenza di parametri di riferimento comuni; inoltre la stessa definizione di obesità variava da paese a paese a seconda dei percentili presi in considerazione (85%, 90%, 95%, 98%, etc...). Altre tabelle di valutazione del sovrappeso sono state formulate dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention) valide negli Stati Uniti e da Must et al (1991), quest'ultime consigliate dalla WHO per la determinazione del sovrappeso in età evolutiva.L'età alla quale si raggiunge il valore minimo prima dell'aumento fisiologico del BMI si chiama adiposity-rebound e mediamente corrisponde all'età appunto di 5-6 anni.
Un incremento dei valori di BMI prima dei 5 anni (adiposity rebound precoce) viene riconosciuto come un indicatore precoce di rischio di sviluppo di obesità.
Sviluppare un problema di sovrappeso a 12-14 anni è meno grave che sviluppare un problema di sovrappeso/obesità a 3-6 anni.
Fondamentale intervenire precocemente: bisogna fare di tutto per evitare di intervenire quando c’è già un problema di obesità.
In questa fase il ruolo del pediatra diventa fondamentale per riuscire a cogliere precocemente gli indicatori di rischio. Potrebbe essere determinante monitorare i percentili di crescita, facendo riferimento soprattutto al BMI. Il pediatra che, attraverso il monitoraggio, coglie eventuali fattori di rischio può sensibilizzare le famiglie alla problematica e inviarli per una valutazione ad un Centro che propone un percorso di trattamento e prevenzione dell’obesità in età evolutiva che interviene su più livelli, coinvolgendo sia il bambino che la famiglia.