Cibi "affamanti" vs "sazianti"

PER NON SBAGLIARE…IMPARIAMO A CONOSCERE I CIBI “AFFAMANTI”:

Gli alimenti cosiddetti “affamanti” sono quegli alimenti ad alta densità calorica, significa che in una porzione ridotta di alimento vi sono concentrate molte calorie. Quindi più bassa sarà la densità calorica e maggiore sarà il volume di alimento che potrà essere mangiato.
Ad esempio gli alimenti ricchi di grassi e zuccheri (es. dolci, merendine, gelati, burro, olio, frutta secca…) hanno una densità calorica elevata e la maggior parte di questi richiedono poco tempo per essere masticati. Il risultato è l’introduzione di molte calorie senza soddisfare la fame, che porterà alla ricerca di altro cibo e quindi di calorie in eccesso rispetto al reale bisogno.
L’indice di sazietà di un alimento è inversamente proporzionale alla sua densità calorica. Infatti un maggior volume a parità di calorie significa un maggior riempimento gastrico e di conseguenza maggiore sazietà.


QUALI SONO INVECE GLI ALIMENTI “SAZIANTI”?

Innanzitutto gli alimenti ricchi di fibra, i quali oltre ad avere una densità calorica minore, rallentano lo svuotamento gastrico e il rilascio di glucosio nel sangue, riducendo così il picco glicemico post-prandiale, prolungando il senso di sazietà per azione meccanica in quanto il cibo rimane più a lungo nello stomaco ed ormonale, conseguente alla modulazione della risposta insulinica.
Gli alimenti che prevedono una buona masticazione, ad esempio carne, verdure, pasta, pane… in quanto una lunga masticazione permette ai segnali gastroenterici di raggiungere il cervello e stimolare la sensazione di sazietà. Affinché questo accada occorrono circa venti minuti, per questo un pasto dovrebbe durare almeno venti minuti.

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