Intervista al Dott. Luigi Oliva - parte seconda

“Occorre procedere con un percorso di riabilitazione motoria-nutrizionale-psicoterapeutica e comportamentale. Questo avviene con una serie di incontri e valutazioni, grazie ad un approccio multidisciplinare che prevede oltre il medico nutrizionista, il dietista, lo psicoterapeuta e l’esperto in terapia motoria. Noi prevediamo degli incontri settimanali.
Non essendo possibile per molti pazienti provenienti da tutta Italia, una presenza così costante, abbiamo attivato anche una piattaforma per la telemedicina. Noi vediamo circa 600 persone ogni anno. Da tre anni che offriamo questo servizio terapeutico in più, ne hanno usufruito più di 100 pazienti, con risultati spesso superiori rispetto alle metodiche tradizionali. Ovviamente l’accesso alla piattaforma avviene dopo una approfondita prima visita nel nostro ambulatorio e comunque, un controllo diretto, qui in sede è necessario, almeno ogni mese.”

Ma in cosa consiste questa terapia on-line? Sicuramente segue il vostro percorso terapeutico…

“La telemedicina in questo caso è un valore aggiunto, un qualcosa in più che si inserisce in un contesto più vasto. Il nostro paziente va riabilitato essenzialmente nel suo concetto di dieta. Questo termine, in origine, indicava uno stile di vita salutare: alimentazione adeguata, giusto movimento e capacità di vivere senza stress (l’otium degli antichi romani).

Oggi, “dieta” significa per tutti dimagrire e per di più, con poche calorie. Bisogna tornare all’origine, allo stile di vita: così cerchiamo di insegnare questi concetti ai nostri pazienti. Spieghiamo loro, ad esempio quanto e quale sia nel loro caso ed in generale il “giusto movimento”. L’attività fisica è il miglior rimedio naturale contro il soprappeso e l’obesità. Illustriamo come e perché mangiare meno per perdere peso è sbagliato: l’organismo e la mente devono raggiungere un senso di sazietà, onde evitare le ovvie perdite di controllo ed i conseguenti sensi di colpa e fallimento.

Consigliamo anche una sana “trasgressione” alla regola, fatta con consapevolezza. Ovvero il rispetto della regola alimentare si coniuga con la capacità di sapere gestire la trasgressione. L’approccio multidisciplinare e le tecnologie permettono di individuare un percorso individuale. Non esiste una “dieta” eguale per tutti”.

Questo vale anche e soprattutto per le strumentazioni diagnostiche? Come fate cioè a stabilire cosa e come deve mangiare una persona, quanto sport deve fare ecc?

“Nel corso della prima visita, dopo un approfondito ascolto, volto a rilevare i desideri, le motivazioni, aspettative ed eventuali disagi psico-sociali celati, si procede con alcuni esami grazie ad innovativi apparecchi tecnologici. Tra questi, abbiamo il test della Calorimetria Indiretta, che rileva la spesa energetica a riposo e ci indica quindi il metabolismo basale del paziente, da cui si evince la corretta prescrizione calorica. Siamo tra i primi in Italia ad effettuare questo esame ed in 10 anni ne abbiamo fatti più di 6000.

C’è poi la bioimpedenziometria: è un esame di tipo bioelettrico che permette di analizzare, quantitativamente e qualitativamente la composizione corporea iniziale e le sue modifiche in corso di terapia. Segue il test con il “viscan”: misura della circonferenza ombelicale, del grasso del tronco e in particolare di quello viscerale. Questo è un valore molto importante. La circonferenza addominale ed il conseguente grasso viscerale, rappresentano un fattore di rischio comprovato per le malattie cardiovascolari. Per assurdo, rischia più un magro con la classica pancetta che non un obeso.

Abbiamo poi l’holter motorio: un monitor multisensore da indossare al braccio, permette un monitoraggio continuo giornaliero di diversi parametri fisiologici e quantifica il livello di attività motoria.

Concludono la visita, l’analisi delle curve di crescita (per la valutazione del grado di sovrappeso nell’età evolutiva) e gli esami ematici di laboratorio e strumentali: sono necessari per completare la valutazione diagnostica. Stabiliti tutti questi fattori gli incontri successivi serviranno a stimolare, educare ed insegnare ad autovalutare i propri successi”.

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