Lo stile di vita del bambino di oggi
Bambini che mangiano troppoAlla base dell'obesità vi sono soprattutto fattori genetici e neuropsicologici, sui quali si inseriscono fattori culturali e socioeconomici, con conseguenti abitudini di vita scorrette (alimentazione eccessiva, scarsa attività fisica).
Recenti studi imputerebbero prevalentemente al metabolismo il determinarsi dell'obesità: sarebbero a rischio soprattutto gli individui con bassa spesa energetica di base (cioè con una predisposizione metabolica genetica).
Negli anni '70 furono condotti degli studi che sembravano dimostrare che un eccessivo aumento di peso già nella prima infanzia portava ad un aumento numerico delle cellule del tessuto adiposo con conseguente predisposizione all'obesità in età adulta. Una teoria che è stata in seguito confutata e tuttora non è stato possibile verificarne l'esattezza. Tuttavia non significa che non si debba essere preoccupati dell'eccesso di peso del lattante: questo di per sé comporta inconvenienti, indipendentemente dal fatto che si traduca o no in obesità dell'adulto. Si pensi soprattutto ai problemi relazionali ed emotivi connessi con l'obesità nell'infanzia e alle difficoltà che crea nell'apprendimento delle funzioni motorie.
Quindi oltre ai rischi probabili, ne esistono di certi, che fanno ritenere opportuno tenere sotto controllo il peso già nel lattante. Indispensabile a questo proposito non anticipare l'inserimento di cibi solidi prima dei sei mesi, proprio per il rischio che comportano di aumentare eccessivamente l'apporto energetico e quindi di portare il bambino in sovrappeso.
Importantissimo condurre bene il divezzamento, consegnando subito al bambino corrette abitudini alimentari e motorie: è il modo più efficace per prevenire eccessi di peso nelle età successive.
Il bambino obeso è a rischio di restare obeso da adulto: riportare il peso entro valori normali richiede una disciplina rigorosa e continuativa, dato che le ricadute sono frequenti. E' bene quindi saper mantenere il proprio peso nei limiti consigliati fin dall'infanzia per non dover ricorrere da adulti a faticosi trattamenti correttivi.
Bambini sedentari
Valori troppo bassi di dispendio energetico rendono difficile mantenere l'equilibrio fra entrate ed uscite caloriche. Quindi il mantenimento e il raggiungimento di un peso corporeo corretto si ottiene non solo attraverso il controllo dell'alimentazione ma anche attraverso la pratica di uno stile di vita attivo, a qualunque età.
La preoccupante diffusione del sovrappeso e dell'obesità nella nostra società è in buona parte attribuibile proprio al fatto che la vita moderna promuove stili di vita estremamente sedentari, con livelli assai ridotti di attività fisica, il tutto peggiorato naturalmente da un eccessivo apporto calorico alimentare.
Anche nella popolazione infantile italiana si fa sempre più evidente il problema del sovrappeso come frutto di una vita sedentaria. Per esempio, passare molte ore di fronte al televisore, magari consumando nervosamente dolciumi vari sotto la tensione o l'attrazione del programma seguito, predispone sicuramente ad un eccessivo aumento ponderale. Recenti studi hanno evidenziato che in Italia il bambino trascorre mediamente, già all'età di sei anni, quasi due ore al giorno di fronte alla televisione, trascurando sempre di più giochi che lo impegnerebbero fisicamente.
Oltre a rappresentare un fattore predisponente all'obesità, l'abitudine a livelli molto bassi di attività fisica coinvolge altri aspetti della salute. Uno stile di vita sedentario rappresenta, una volta adulti, un fattore di rischio per cardiopatia coronarica, diabete e tumore del colon. Un livello medio/alto di attività fisica è inoltre lo strumento migliore per prevenire l'osteoporosi senile. I bambini che si mantengono attivi durante tutto il periodo della crescita avranno uno scheletro più robusto da adulti, e da anziani saranno più difficilmente soggetti a fratture. Uno stile di vita fisicamente attivo è utile anche per abbassare in modo apprezzabile la pressione arteriosa.
E' bene chiarire che per stile di vita "fisicamente attivo" si deve intendere innanzitutto un tipo di comportamento che dia la preferenza, nello svolgimento di attività quotidiane, all'uso dei propri muscoli piuttosto che all'uso delle macchine. Ad esempio: ogni qual volta è possibile, camminare invece di usare l'auto, salire e scendere le scale piuttosto che servirsi dell'ascensore, e così via. Non si tratta quindi tanto di rigenerare muscoli trascurati con tour forzati di poche ore settimanali in palestra o su un campo da tennis, ma piuttosto di impostare un più sano stile di vita, fin da bambini, con abitudini che consentano un regolare, continuo, adeguato uso di tutto il proprio corpo, ogni giorno.
Si potrebbe ad esempio cominciare col ridurre significativamente l'uso quotidiano dell'automobile; e tagli andrebbero dati anche all'uso del motorino, e degli ascensori (fatti usare ai bambini, sempre più pigri, anche per un solo piano di scale).
Così facendo la nostra salute ci guadagnerebbe due volte: una perché ci si muoverebbe di più, e una perché lo si farebbe in un ambiente meno inquinato.